“Estate” di Bruno Martino – Visioni di canzoni #50
La conoscete già? E se sì, in quale versione? Bruno Martino la fa uscire nel 1961, col titolo “Estate”. Non di certo pungente come quello originale, “Odio l’estate”. Tuttavia è in queste ultime parole che si trova il vero culmine della canzone, una ballata terribilmente malinconica. Odia l’estate, infatti, chi sa che dall’estate non può aspettarsi ciò che sarà appannaggio di tanti altri. Di chi la affronta con la testa leggera, e ha la fortuna dei grandi amori, dei languori, dei sentimenti che hanno fatto parte di un passato che non è più qui.
Estate 🎶 sei calda come il bacio che ho perduto sei piena di un amore che è passato che il cuore mio vorrebbe cancellar 🎶
Odio l’estate
🎶 Il sole che ogni giorno ci donava Gli splendidi tramonti che creava Adesso brucia solo con furor Tornerà un altro inverno Cadranno mille petali di rose La neve coprirà tutte le cose E il cuore un po’ di pace troverà 🎶
Canzone cult del cantautorato italiano, Estate riempiva i night di inizio anni Sessanta con la sua dolce tristezza. Tuttavia non sfondò mai nel Bel Paese. La sua fortuna è legata invece alle tante, tantissime reinterpretazioni che l’hanno resa famosa in tutto il mondo. Da João Gilberto a Chet Baker, da Michel Petrucciani a Sergio Cammariere, da Vinicio Capossela a Irene Grandi.
Odio l’estate 🎶 Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore L’estate che ha creato il nostro amore Per farmi poi morire di dolor 🎶
Interpretata e musicata da Bruno Martino, col testo di Bruno Brighetti, la canzone, per quanto breve, è tanto iconica, schietta nella sua malinconia, diversa da tutti gli altri tormentoni estivi che le è stato dedicato anche un libro: “Odio l’estate. Bruno Martino e il più famoso standard jazz italiano” di Paola De Simone (Donzelli Editore). Davvero il minimo per una canzone che rispecchia perfettamente il sentire di tanti nella dolce, terribile estate.